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Cos'e' lo Zen ?

28/6/2015

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Il Il segreto dello zen consiste nel sedersi, semplicemente, senza scopo ne' spirito di profitto, in una postura di grande concentrazione. Questo fondamento disinteressato e' chiamato za-zen; za significa sedersi, e zen meditazione, concentrazione. L'insegnamento della postura, che e' trasmissione dell'essenza dello zen, ha luogo in un dojo (luogo della pratica della Via). Esso e' impartito da un maestro, iniziato tradizionalmente, nella linea dei patriarchi e del Buddha. La pratica dello za-zen e' di grande efficacia per la salute del corpo e della mente, che essa conduce verso la loro condizione normale. Lo zen non puo' essere racchiuso in un concetto, ne' reso attraverso il pensiero, chiede di essere praticato; e' essenzialmente, un'esperienza. L'intelligenza non e' sottovalutata, soltanto si ricerca una piu' alta dimensione della coscienza non stagnante su una visione unilaterale degli esseri e delle cose. Il soggetto e' nell'oggetto, e il soggetto contiente l'oggetto. Si tratta di realizzare, attraverso la pratica, il superamento di tutte le contraddizioni, di tutte le forme di pensiero.
L'espressione filosofica del Buddhismo Zen non ha dunque nulla di un sistema di pensiero costrittivo e rigido, e' la trasmissione di concetti formati da un'esperienza millenaria e sempre nuova allo stesso tempo, quella del risveglio. Qualche formula-forza, qualche parola-chiave polarizzano e ordinano il campo del vissuto. Le parole si rispondono, comunicano, senza alterare la continuita', l'insaziabile fluidita' del reale, che aiutano ad accerchiare. Illuminano l'esistenza quotidiana, presa alla sua radice.
Qui ed ora nozione-chiave; l'importante e' il presente. La maggior parte di noi ha la tendenza a pensare ansiosamente al passato o all'avvenire, invece di essere completamente attenti ai nostri atti, parole e pensieri del momento. Conviene essere completamente presente in ogni gesto: concentrarsi qui ed ora, cosi e' la lezione dello Zen. Del tutto essenziale e' anche la formula "sedersi semplicemente" (shikantaza), "gratuitamente, senza scopo ne' spirito di profitto" (mushotoku).
Il maestro Dogen diceva:

"Imparare lo Zen, e' trovarci,
trovarci, e' dimenticarci,
dimenticarci, e' trovare la natura di Buddha,
La nostra natura originale".


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"Se pensate: devo diventare illuminato..." (Denis G. MErzel)

24/2/2015

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"Se pensate: devo diventare illuminato, significa che da qualche parte, giù in fondo, credete di essere illusi. Ma, poiché illuso è proprio colui che crede di esserlo, se pensate di dover ottenere l'illuminazione, allora sì, siete degli sciocchi illusi! [...]
Accettate di essere nell'illusione. [...] Non c'è da fare nessuna fatica. Non appena scegliete di essere illusi, immediatamente è scontata la vostra illuminazione. Nella nostra pratica, non nutriamo preferenze. Se c'è illusione, bene. Se c'è illuminazione, bene. Dopo tutto, illusione e illuminazione sono solo concetti. Non c'è illusione e non c'è illuminazione. Colui che lo comprende pienamente, con tutto il suo essere, è chiamato 'illuminato'. [...]
Siate semplicemente consapevoli del momento in cui incominciate ad alimentare una preferenza. «Non mi piace dover pagare i conti», «Non mi piace fare le pulizie», «Non mi piace la pioggia». [...]
All'inizio, tutte le persone che praticano lo Zen desiderano vivere davvero, essere davvero. Vogliamo arrivare da qualche parte, essere qualcuno. È uno stadio che dobbiamo attraversare. È un'espressione dell'ego, ma va benissimo. Alla fine si brucerà da solo, come una falena attirata dalla fiamma. Perciò, quando dico: «Non aspettatevi niente», non penso che davvero non vi aspettiate niente. Vi aspetterete qualcosa ancora per molto tempo. Ciò che voglio è soltanto comunicarvi l'intenzione giusta: non aspettarsi niente. La stessa cosa che vi caccia dentro vi tira fuori. La porta è la stessa. Basta voltarsi.
Ma il povero uccello non si volterà, continuerà a sbattere contro il vetro. [...] Ben presto, il vetro diventa spesso come una parete d'acciaio. Così ci sono buone possibilità che, alla fine, abbandoniate il tentativo e torniate indietro. Non c'è mai stata una parete, non c'è mai stata una parete, non c'è mai stata una barriera" (Denis Genpo Merzel).
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