Seminario sul SUFISMO
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La registrazione dal vivo del seminario on line di più di quattro ore e mezza composta dai video delle 3 lezioni, 3 files mp3 del solo audio del seminario e il materiale di supporto alle lezioni in pdf.
Puoi ascoltare le lezioni sul tuo computer, tablet o lettore mp3 a casa, o nel tuo tempo libero.
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Con il termine Tasawwuf (sufismo) si intende indicare la via interiore dell’Islam, spesso fatta di connotazioni spiccatamente esoteriche e con le sue innumerevoli e variegate sfumatura. Si introduce il nostro discorso facendo una distinzione dei tratti tipici della via mistica – la tarīqa – intesa come via stretta, avente come scopo ultimo la conoscenza della realtà divina, rispetto invece alla Sarī'a, ovvero la Legge, la via larga.
Poi la descrizione del composto umano tripartito in jism, nafs, rūh. La funzione del maestro, così fondamentale nella via sufi e il tema ad essa strettamente connesso del rapporto tra Sufismo e confraternite, ognuna caratterizzata da insegnamenti e pratiche estremamente differenziati. Successivamente si presenta la tripartizione classica del tipo di conoscenza che il sufi può avere del suo Signore e della dimensione realizzativa che ne viene (i tre avvicinamenti ad Allah secondo al-Ghazali, figura centrale del pensiero islamico). La massima realizzazione di questo accostamento al divino è quella dell'uomo perfetto (al-insān al-kāmil), che nella pulitura della propria personalità viene realizzare il ritorno all'Adamo archetipico (al-insān al-qadīm). Si distingue quindi Individualità e personalità e Realtà-Unità divina (tawhīd) e inesistenza umana ('adam), aspetti così vicini a certi aspetti del pensiero indiano. Poi: i riti principali (l'iniziazione, il wird, il hitzb). Il rito fondamentale: il dhikr (il ricordo-menzione di Dio), vero rito interiore di pratica meditativa e di adesione al divino, pratica che realizza quell’intenzione fortemente sentita in tutto il sufismo di rientro nel cuore e superamento dell'individualità. Presentiamo in seguito i concetti di Hāl (stato di presenza divina, momento di grazia che viene ad abitare nel cuore del praticante) e di Maqām (stazione, tappa del percorso realizzativo del sufi). Riguardo al Maqām, presentiamo le sette stazioni della progresso spirituale secondo Qāsim al-Hānī, che identifica ogni tappa con un diverso aspetto della nafs (anima). Le stazioni possono essere fatte coincidere con le sette latā'if (centri sottili del corpo umano), di cui si presentano le diverse caratteristiche. Poi: lo stato di santità e gnosi suprema (walāya), come esito di questo percorso. In ultimo quella che è considerata la dottrina centrale del sufismo: Wahdat al-wujūd(l'unicità di quel che c'è) e la più completa esposizione di questa dottrina (la dottrina di Ibn ‘Arabī). E la dottrina che ad essa si contrapposta: la Wahdat aš-šuhūd (l'unicità della contemplazione) elaborata da Ahmad al-Fārūqī as-Sirhindī. |
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