"INTRODUZIONE ALLE PSICOLOGIE ORIENTALI"
Modulo
- 6 seminari, 36 ore di lezioni (in aula) DA APRILE 2016
La Scuola di Filosofia Orientale è stata pensata come un cammino integrale all'interno delle diverse e più importanti tradizioni spirituali orientali. Non è quindi prevista attualmente la possibilità di iscrizione a un singolo seminario. Vi è invece l'opzione a partecipare a un percorso, che raggruppa seminari legati da una propedeuticità tra loro o comunque da una vicinanza culturale dei temi trattati. I percorsi, a cui è possibile iscriversi separatamente, sono: Percorso "La mente nella filosofia indiana + La psicologia yoga" 2 seminari, 12 ore di lezione (in aula) Percorso "Il buddhismo e la mente + Dalla mente al corpo nel neo-tantrismo + Zen e psicoterapia" - 3 seminari, 18 ore di lezione (in aula) Orario: 10.30 - 13.30 ; 14.30 - 17.30 Dove: Associazione Gea Via Paribelli 19, Sondrio Posti limitati.
Modulo iscrizione* Il costo del tesseramento annuale all'associazione di 10 € incluso .
Per i moduli è possibile optare per una forma di pagamento in due rate. La prima al momento dell'iscrizione, la seconda un mese dopo. Prima di ogni seminario viene inviato via e-mail il materiale di supporto per la lezione in formato pdf. Si darà la possibilità di visualizzare la registrazione a chi è stato impossibilitato per vari motivi a seguire il seminario in aula. ! Per potersi iscrivere alla scuola non sono necessarie conoscenze precedenti riguardante i temi trattati. Posti limitati. Iscrizioni fino al raggiungimento del numero massimo posti disponibili. Ringraziamo per aver scelto i nostri corsi/seminari. |
Sei seminari dedicati all'aspetto psicologico proprio delle tradizioni orientali. Ci si concentrerà quindi su quello che le diverse forme di spiritualità orientale hanno detto riguardo all'analisi della struttura mentale, al lavoro su di sé rispetto ai pensieri, al rapporto con la nostra psicologia. Ad esempio: le molteplici teorie sul concetto di mente e sulla sua funzione nella filosofia indiana, il rapporto tra pensieri e lavoro interiore nella tradizione yoga, la relazione tra anima, cuore, intelletto e spirito da una parte e passioni e pensieri dall'altra nel sufismo, il rapporto e l'integrazione tra pratica psicoterapeutica e il pensiero zen, ...
La mente nella filosofia indiana Il ruolo della mente nel percorso realizzativo: il suo senso e i suoi limiti. Le radici del discorso filosofico indiano sulla mente nelle Upanisad. La sede della mente all'interno dell'individualità umana. Il rapporto tra mente e lo spirito assoluto nell'uomo (ātman). L'addestramento del pensiero in ambito meditativo. I diversi stati coscienziali nell'Upadeśasāhasri di Śaṅkara. Lavoro della mente nell'advaita vedanta moderno (Ramana Maharshi) Un esempio di visione del rapporto tra mente, pensiero e lavoro su di sé: Jiddu Krishnamurti. La psicologia yoga Il seminario prenderà in considerazione l'analisi della mente e il lavoro sui pensieri che vengono presentati nel massimo trattato di filosofia yoga: gli Yoga Sūtra di Patañjali. Si premetterà il discorso con il problema della coscienza in un testo che è considerato la premessa teorica allo yoga classico: le Sāṁkhyakārikā di Iśvarakṛṣṇa. Che rapporto c'è tra le dimensioni mentali trattate in questa opera e la citta (mente) degli Yoga Sūtra? Poi ci concentreremo su quella che è l'operatività di citta: le sue modificazioni (i pensieri: vṛtti), le loro distinzioni in modificazioni afflitte e non afflitte, la retta conoscenza e la falsa conoscenza. Poi il ruolo dell'esercizio (abhyāsa) e del distacco (vairāgya) ai fini del momento realizzativo (nirodha) e la questione importante legata alla realizzazione stessa della congiunzione (samyoga) tra il veggente e il visibile. La teoria delle afflizioni mentali (Kleśa) e delle impressioni che si producono nella mente (saṃskāra). Si presenteranno i tre momenti della pratica che più di tutti lavorano sulla cessazione delle modificazioni mentali; pratyāhāra (interiorizzazione), dhāraṇā (concentrazione), dhyāna (assorbimento meditativo). In ultimo si farà un'analisi approfondita del concetto di samadhi, il punto più alto della pratica yoga: i 4 tipi di samadhi in rapporto al riassorbimento progressivo della coscienza. Il Buddhismo e la mente La questione di una teoria della mente nelle diverse scuole buddhiste: un concetto di mente o più concetti? L'idea di mente come organo interno (antahkarana) e “base sensoriale”(āyatana). Le diverse funzioni della mente: mente come manas, come viññāna, come citta. La mente in rapporto alla teoria buddhista dei 5 attributi (khandha) costituenti la persona. La mente nella “coproduzione condizionata” (paticcasamuppāda). Le caratteristiche fondamentali della mente e la sua essenziale insostanzialità (in rapporto al concetto di “io”). Mente in stato di ignoranza e mente risvegliata. La presenza mentale (sati) come elemento essenziale di pulizia. Il Satipaṭṭhāna Sutta: il discorso del Buddha sullo stato di attenzione mentale. Le diverse pratiche di osservazione meditativa: dal respiro ai fattori di risveglio. Retta concentrazione (sammā samādhi) come apice della pratica: i suoi diversi assorbimenti meditativi. Dalla mente al corpo nel neotantrismo Prenderemo in considerazione il fenomeno del neotantrismo, cioè quella forma di “tantrismo” che si è prodotto nella modernità, soprattutto in ambito occidentale e che si caratterizza dall'avere compiuto un grande lavoro di traduzione e adattamento della grande tradizione tantrica antica (soprattutto del maestro massimo Abhinavagupta, del X secolo in Kashmir) in un contesto quale il nostro. I due grandi nomi del neotantrismo oggi sono Daniel Odier e Eric Baret. Ci dedicheremo soprattutto alla loro impostazione e alle loro opere. Questi i punti presi in considerazione, aiutati dalla loro guida. Il senso del tantrismo. La coincidenza tra il cercatore e il cercato. L'uscita dal progetto. Dalla mente alla centralità della sensorialità. La grazia. Lo stare nell'emozione. Il lavoro sulle emozioni negative. La coscienza e la realtà. Il concetto di risonanza. Il desiderio, il godimento, il sì al mondo. Attenzione al cuore del cose. La grazia e la passione. L'ego e il senso del lavoro su di esso. Dall'hatha yoga allo yoga del sentire. Psicologia sufi Come premessa ricorderemo la teoria sufi della distinzione tra natura materiale (tab'), sé individuale (nafs), cuore (del), spirito (ruh), coscienza interiore (serr) e coscienza più intima (serr-e serr), che costituiscono i diversi livelli del viaggio della psiche verso la perfezione. Successivamente, aiutati dalle parole dei grandi maestri del sufismo che ci faranno da guida (da Gialāl al-Dīn al-Rumī a Al-Bisṭāmi, da Ḥāfeẓ a Dhu l-Nun al-Misri..., e della grande tradizione dei trattati sugli stati interiori che il sufi deve conoscere e su cui lavorare), analizzeremo dapprima la dimensione del nafs, con i suoi attributi in quanto trasformazione della natura materiale al momento della nascita: l'ignoranza, la schiavitù alle passioni, la reattività, ecc., insomma il luogo di ogni male. Poi si passerà a guardare da più vicino le passioni di cui è schiavo il nafs. Successivamente si presenteranno gli stadi di evoluzione del nafs: dal nafs che ci comanda al nafs in riposo. Per poi giungere al Cuore (che è il luogo in cui entra il nafs in riposo): l'intuizione del cuore, la sua conoscenza gnostica, il suo rapporto con la psiche, il suo essere confine tra Unità e molteplicità. Poi passeremo al paragone tra cuore e intelletto. E in ultimo presenteremo gli stadi finali del percorso realizzativo già ricordati: ruh, serr e serr-e serr, così come sono narrati da alcuni maestri sufi della tradizione. Zen e psicoterapia Fin dagli anni '50 è stata notata una stretta parentela tra la tradizione zen e certi spunti provenienti dalla psicoterapia occidentale. Tanto che vi è stato chi ha rintracciato una teoria dell'inconscio nello zen stesso (Daisetz Teitaro Suzuki). E del resto anche Carl Gustav Jung si interessò a questa tradizione, trovandovi degli elementi di vicinanza con la sua teoria analitica. E così pure per uno psicanalista famoso come Erich Fromm lo zen fu uno tema di studio estremamente importante. Entrambi i metodi del resto (zen e psicoanalisi – o psicoterapia in generale) certamente riguardano la natura dell'uomo e un lavoro rivolto a una trasformazione della persona - Freud parla, come lo zen, di vera e propria liberazione dell'essere umano quale fine della psicanalisi. Cominceremo quindi dalle premesse del rapporto tra zen e psicoterapia, partendo dalle teorie di Suzuki, Freud, Jung e Fromm su di questo tema. E poi ci soffermeremo su alcuni aspetti dello “zen psicoterapeutico” proprio di autori più vicini a noi, come ad esempio Cheri Huber, Barry Magid, ... In ultimo presenteremo un'analisi della meditazione come via di individuazione psichica. |